Nell’ambito dell’esame alla Camera del Decreto Antiterrorismo (decreto legge del governo numero 7 del 18 febbraio del 2015) sono state approfondite anche questioni riguardanti la facoltà di utilizzare i Droni per i crimini. La Camera si è espressa a favore.
“Preoccupante la disinvoltura legislativa dell’uso di un decreto legge per intervenire sui diritti fondamentali” osserva il giurista Rodotà in materia di privacy.
Le Commissioni Difesa e Giustizia della Camera hanno predisposto, su proposta del Movimento 5 Stelle, un emendamento al decreto antiterrorismo ed oggi è stato approvato dalla Camera.
L’emendamento afferma che prima che siano trascorsi 120 giorni dall’approvazione del provvedimento antiterrorismo dovrà essere approvato un decreto del ministero dell’Interno, di concerto con quello della Difesa e dei Trasporti, che disciplinerà le modalità di utilizzo dei droni da parte delle Forze dell’Ordine per svolgere il loro ruolo di garanti della sicurezza degli italiani. Seguirà in settimana la discussione per quanto riguarda il territorio internazionale.
Questo solleva l’eterno trade off tra la sicurezza e la privacy.
Da un lato, il potenziamento della sicurezza interna si rende necessario visti i tumulti che si avvicendano nella zona nord-africana e mediorientale, dove nascono e si sviluppano organismi terroristici, come l’Isis, che incombono sulla nostra sicurezza quotidiana.
Dall’altro, l’incrementare dell’utilizzo dei droni per combattere la criminalità comporta una riduzione della privacy di tutti.
Il timore di molti è che ciò che fino a poco tempo fa era pensabile solo per un film di fantascienza, oggi diventi realtà: Il Grande Fratello era solo anti-utopia, oggi s’insinua sempre di più nella nostre vite quotidiane. Fa pensare ad opere letterarie di fantascienza, come “1984” di Orwell, che ha narrato di una società fittizia ambientata in un’epoca successiva e in luoghi distanti per drammatizzare il timore che il potere politico e/o economico eserciti il suo controllo sul nostro pensiero attraverso la tecnologia.
Molti si chiedono – È davvero necessario? – e ancora – Come saranno utilizzate le informazioni raccolte?
Anche a tale scopo droni dalle proporzioni minuscole (addirittura più piccole di un palmo della mano) si stanno affermando con successo. Le dotazioni principali sono WiFi di ampia portata (fino a 30 metri), fotocamera da 5 megapixel, processore velocissimi, e sensori ad infrarossi per evitare gli ostacoli, sonar, sensore di pressione per il controllo dell’altitudine, amplificatore audio da 2 W e microfono, display e batteria ricaricabile e possono essere controllati in remoto mediante un’applicazione compatibile con le piattaforme Android e iOS.
Tutte caratteristiche avanzate che gli consentono di raggiungere posti lontani e fare riprese aeree, foto e registrazioni audio anche da molto lontano, senza essere minimamente percepiti.
Dubbi riguardano la sostenibilità e l’opportunità dei loro costi di acquisto per lo Stato.
Emergono anche sospetti che sia il potere economico, dei produttori stessi, a fare persuasioni a livello politico per favorire la loro commercializzazione.
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