Come funzionano i droni subacquei

Negli ultimi anni la tecnologia, soprattutto nel settore del robotico, ha fatto passi da gigante. Lo scopo è stato quello di migliorare il nostro stile di vita e lavorativo, sviluppando sistemi interattivi sempre più efficaci. Uno dei settori che è stato maggiormente investito da questo rapido sviluppo è quello del mercato dei droni, sia si tratti di quadricotteri che di subacquei. Soprattutto gli ultimi si sono accaparrati la propria fetta di mercato fatta di professionisti e di forze dell’ordine.

I droni subacquei sono ritenuti, infatti, un valido aiuto sia in campo scientifico che anche in campo militare per i motivi che seguono:

• Monitorare l’inquinamento dei mari
• Effettuare ricerche in ambito scientifico ed archeologiche
• Osservare i fondali scattando foto del loro stato
• Compiere operazioni militari

Molti scienziati sfruttano le potenzialità dei droni subacquei per fare riprese sott’acqua in luoghi impervi e pericolosi, luoghi difficili per un sub da raggiungere da solo.

Droni subacquei amatoriali

I prezzi dei droni subacquei, sempre molto elevati, sono fortunatamente scesi negli ultimi tempi, grazie ad una più ampia scelta di prodotti sul mercato. Vengono ora usati anche a livello amatoriale da sub e pescatori con lo scopo di effettuare riprese sensazionali dei fondali marini, o semplicemente per scovare le zone più pescose per le loro reti.

Questi strumenti, grazie ai loro sviluppi tecnologici, stanno offrendo la possibilità, agli amanti del mare o dei laghi, di assaporare nuove emozioni e sensazioni.

Le categorie principali di droni subacquei

Ci sono essenzialmente due categorie fondamentali di droni subacquei, sia che si tratti di modelli costosi e all’avanguardia sia che si tratti di macchine con uso specificatamente più amatoriale:

• AUV che sono droni che sanno spostarsi ed immergersi in acqua in modo autonomo, anche dove le acque sono più profonde. Sono forniti di controller per una maggiore gestione dell’operatore che lii guida fuori dall’acqua. Si possono scaricare le app di riferimento e fare video in diretta per emozionare e condividere con i propri follower le emozioni.
• ROV che sono dei robottini (più che veri e propri droni) che si immergono connessi, tramite un cavo, all’operatore che li guida da fuori.

Entrambe le categorie sono dotate di GPS.

La pesca ha un futuro grazie al drone

Tra le molteplici attività dei droni subacquei abbiamo citato anche la pesca, infatti, molte di queste macchine oltre ad esplorare e fotografare i fondali marini hanno la funzionalità della pesca. Molti addetti ai lavori stanno optando sempre più sul loro acquisto. Un drone progettato per la pesca rientra nella categoria ROV che sono controllati dal proprio operatore per mezzo di un cavo. Dotati di sensori e sonar che aiutano a stilare una statistica su quanti pesci sono presenti in quel fondale, sono anche usati semplicemente per recuperare i dati della temperatura dell’acqua. Sono, inoltre, predisposti per il posizionamento dell’esca in un punto tale che sia notata subito dai pesci. Generalmente questi robottini subacquei hanno in dotazione anche una fotocamera in alta risoluzione per registrare filmati di fondali che raggiungono anche i 98 metri.

Video e immagini sensazionali dei fondali marini

Molto popolare tra i sub anche la categoria di droni subacquei AUV, che consente ai sub e agli amatori, di realizzare immagini e video sensazionali dei nostri mari o laghi. Per chi sceglie di immergersi la scelta ricade sempre su un apparecchio professionale in grado di seguire l’operatore, immergendosi con lui, in completa autonomia. Questo grazie a sistemi di controllo di cui sono dotati.

Il tipo di drone AUV, con completa autonomia di movimento, consente di acquisire eccezionali immagini dei fondali marini. In un’ora un dispositivo simile può arrivare fino a 60 metri di massima profondità.

Settembre 18, 2019