Mentre nel mondo occidentale i droni sono visti come pacifici realizzatori di filmati spettacolari, ben diversa è la reazione di chi abita nel Pakistan Nord-Occidentale.
Un rapporto dettagliato sull‘impatto umano dell’uso militare di droni americani nelle regioni rurali del Pakistan ha posto in evidenza che i loro attacchi terrorizzano uomini, donne e bambini, portandoli a vivere in uno stato continuativo di paura e stress da panico.
Sono timori fondati, più volte i droni hanno causato vittime innocenti, anche in edifici scolastici dove sono morte decine di bambini.
A dirlo sono studiosi delle facoltà di Diritto a Stanford e New York, secondo i quali le campagne condotte con droni sono dannose e controproducenti. Il danno apportato ai civili non può più essere ignorato da politici e cittadini. Molte famiglie non mandano più i loro figli a studiare, proprio per timore di vederli soccombere sotto il fuoco dei velivoli pilotati a distanza.
Queste ricerche trovano conferma nelle interviste condotte per conto di Channel 4, che hanno dimostrato come donne e bambini del Waziristan, i cui villaggi sono in prima linea, vivono uno stato ininterrotto di paura e panico.
Secondo le fonti ufficiali americane, gli attacchi dei droni sarebbero di eccezionale precisione contro Al Qaeda e consentirebbero di ridurre al minimo le perdite civili. Lo scorso lunedì, ad esempio, cinque militanti dell’organizzazione islamista, sarebbero caduti sotto il fuoco degli UAV. Diversa l’opinione di Imran Kahn, ex capitano della squadra di cricket pakistana, che ha guidato una marcia della pace già nell’ottobre 2012, il quale si chiede come mai non vengano rivelate le vittime degli attacchi, se questi sono davvero così precisi. La sua opinione è che questi attacchi stiano uccidendo civili in modo indiscriminato.
L’impiego dei droni è affidato alla CIA, non è mai stato definito in modo ufficiale ed ha visto un notevole incremento sotto l’amministrazione Obama, con attacchi in Somalia e nello Yemen. Il primato resta però al Pakistan, oggetto di circa 100 attacchi all’anno. Secondo Kahn, l’unico effetto reale è di consegnare al fanatismo i residenti delle zone sottoposte a continui attacchi, aree dove i bambini non vanno più a scuola, le infrastrutture sono semi-distrutte e l’economia paralizzata. Pare, inoltre, che la nuova tattica di assalto preveda un doppio attacco: il primo sull’obiettivo palese, il secondo sui soccorsi. Tutto questo ha causato un incremento dei disordini mentali e, secondo un volontario che intervenne alle Torri Gemelle l’11 settembre, la sensazione è identica a quella vissuta dai cittadini americani in quei giorni, sempre timorosi di subire un attacco improvviso.
I parenti di alcune vittime civili hanno aperto cause di risarcimento contro il governo USA, sperando di stabilire un qualche precedente legale contrario all’uso militare dei droni.
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