Il WRC (World Rally Championship) è un campionato mondiale che riguarda tutto il mondo del Rally. È costituito da 15 prove a tempo, svolte su tracciati sterrati, ghiacciati ecc… su circuiti di tutto il mondo, al termine delle quali risulta vincitore chi realizza impiegando il tempo minore.
Dopo questa piccola introduzione, iniziamo a parlare di come vengono impiegati i droni nel mondo del Rally. Sappiamo bene ormai, che i droni e gli elicotteri sono gli unici apparati aerei che consentono di regalare delle riprese mozzafiato, ma la differenza tra le riprese che può regalare un drone sono ben diverse rispetto a quelle che può donare una ripresa da un’elicottero.
Un drone infatti, è in grado di svolgere delle riprese anche a bassa quota offrendo una prospettiva ed un profilo diverso.
Al contrario, un elicottero non è in grado di raggiungere le quote basse del drone, ma quando si tratta di effettuare riprese più durature, il suo utilizzo è preferibile. Esistono moltissime case di produzione di droni, perché la WRC ha deciso di affidarsi proprio ai droni DJI?
Perché la DJI è l’azienda leader del settore sia per quanto riguarda i droni professionali che per quelli consumer.
La DJI oramai ha raggiunto i 10 anni di presenza nel mercato mondiale, ed è diventata sinonimo di garanzia, sicurezza, funzionalità ed esperienza. Così tanto da riuscire a convincere la WRC di avviare un accordo, una sorta di partnership, per la quale i droni DJI saranno gli artefici di tutte le riprese del campionato WRC, per regalare un punto di vista diverso da quello al quale siamo abituati.
Inizialmente per le prove sono stati utilizzati i DJI Phantom 3 per poi procedere con i più recenti DJI Phantom 4 per le riprese aeree.
Anche il rally ha deciso di abbracciare questa nuova tecnologia, per avere un occhio esposto a 360 gradi puntato dritto sulla gara.
Come vi abbiamo accennato inizialmente, le gare del WRC vengono svolte in tutto il mondo, ma come ben sapete le normative che riguarda il volo dei droni dello spazio aereo sono ben diverse da una nazione all’altra.
Un esempio pratico infatti, è il nostro paese, per il Rally Italia Sardegna infatti, la Drone Arezzo (incaricata dalla DJI) ha dovuto chiedere i permessi specifici all’ENAC per effettuare riprese e fotografie sulla gara.
C’è da dire che alcuni esperti hanno analizzato il materiale ripreso dai droni, evidenziando che non sono stati condotti in modo del tutto adeguato, non rispetto una delle normative principali dell’ENAC che non prevede di sorvolare persone non impegnate nell’operazione di volo del drone.
Ci auguriamo quindi, che le normative vigenti stabilite dall’ENAC diventino un po’ più flessibili, perché i droni, per lo meno quelli ad uso lavorativo, sono il mezzo più sicuro che esiste.
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